Abito in campagna, ho tre alberi di tutto in onore alla nascita di mio figlio. Tre olivi, tre rose, tre albicocchi, tre cipressi e tra le altre innumerevoli piante che sto coltivando anche tre mimose. Una di queste è meravigliosa, la potete osservare nell’immagine in evidenza all’articolo. Era poco più di una frusta ed ora si erge già maestosa verso il cielo, allargando le sue fronde come un uomo che si appresta a farsi spazio nel mondo.
Il giallo profumato della pianta prelude alla primavera, anzi ti inserisce prepotentemente alle fioriture ed è un attimo farsi trasportare con la mente all’inizio della stagione lavorativa. Le mimose in fiore sono il segnale che aspetto per iniziare a pensare all’apertura del mio stabilimento balneare, sono il momento nel quale comincio ad essere immerso nei pensieri di miglioramento del mio servizio ad amici e clienti o più in generale al turista.
Penso a nuove ricette, a migliorare il personale a disposizione, discuto con i miei familiari la disposizione degli ombrelloni e cominciamo ad andare a Castiglione della Pescaia per controllare la pulizia della spiaggia. La mimosa in fiore è l’avvertimento che devo iniziare a fare sul serio.
Quest’anno forse apriremo a Pasqua, come facevamo prima dei lockdown e la pandemia. Una speranza che coltivo da gennaio quando ho cominciato a capire che il contagio di Omicrom tendeva al ribasso. Sono pronto con i miei carciofi che friggerò per amici e parenti fino a farli scoppiare, sono pronto ad aprire il ristorante con il mio sorriso e con tutta la speranza di questo mondo che un ragazzo ottimista come me può avere.
Anch’io sono un pò mimosa!!
Antonio