E’ difficile non rimanere sbalorditi dalla monumentalità delle mura di Grosseto negli anni dal 1900 al 1990. Ho raccolto una serie di fotografie a loro dedicate, nelle quali si intravede una grande cura dei giardini, degli alberi e della pulizia quotidiana.

In queste ultime settimane ho letto spesso articoli sulla nostra cinta muraria medioevale. Molti assessori nel tempo si sono prodigati nel rilanciare queste bellissime passeggiate sopraelevate, senza però riuscirci. Forse, mi chiedo, perché nessuno si è mai interessato alle gestioni comunali del secolo antecedente il nostro?

Forse le mura non sono più amate come una volta dai Grossetani. Ricordo che fino agli anni 80-90 vivevo questi viali lunghissimi sopraelevati e alberati molto spesso. Fin da bambino con i miei genitori, ci recavamo in bicicletta alle feste dell’Unità o al vecchio chiosco vicino al monumento di Garibaldi. Era consueto darsi appuntamento sopra porta Corsica con gli amici per un pezzo di pizza e spesso preferivamo incontrarsi al bastione della Cavallerizza con le ragazze per mitici appuntamenti galanti. Le mura erano il fiore all’occhiello della nostra città. Il tempo passa, le cose cambiano, ma onestamente le mura di Grosseto sono sempre bellissime. Forse andrebbero solo vissute un po di più. Onere e dovere dei nostri amministratori.

Purtroppo, attualmente, chi vive queste bellezze antiche, non sono più i miei concittadini, bensì extracomunitari spavaldi e dal fare minaccioso. L’ultimo assessore ha installato delle telecamere collegate con una sala controllo operativa, hanno aggiustato e modificato l’illuminazione, rendendola (dicono) mirata alla sicurezza del cittadino. Una prova di forza per estirpare la delinquenza. Vedremo se otterranno i risultati sperati.

Intanto che aspettiamo tempi migliori vi propongo una piccola raccolta di fotografie storiche delle nostre mura. Personalmente mi sono inorgoglito osservando queste fotografie, ho provato un forte senso di appartenenza verso la mia città. Potete trovarle nell’archivio online della Chelliana. Ringrazio anche il sito lemuradigrosseto per alcune delle foto qui inserite.