Mentre ero sempre a letto, nel momento ancora del tepore mattutino mia moglie mi chiede a bruciapelo: cosa facciamo oggi? E’ una bella giornata, usciamo? Diamine gli rispondo! Immediatamente sento arrivare sulla schiena un brivido atavico e primordiale. Tra l’altro dopo qualche minuto, si riaffaccia all’uscio e in vestaglia con i capelli arruffati mi chiede: ma te mi ami? Diamine gli rispondo! Lo vuoi il caffè? Mi richiede. Si grazie amore. E fin qui direte voi, nulla di così strano. La vita è questa.
Perdo la deriva mentale però l’attimo dopo, all’ultima domanda, quella maledetta a metà caffè, che recita testualmente: te lo ricordi si che oggi c’è la festa di compleanno di Federico, l’amico dell’asilo di tuo figlio, alle 4 del pomeriggio? Nooo, non è vero!!
In un attimo mi sono riapparse agli occhi le vecchie domeniche grossetane passate in discoteca, le domeniche calcistiche con i compagni di squadra a giro per la provincia di Grosseto, le domeniche passate davanti alla tv con la schedina del totocalcio in mano. Domeniche semplici, giornate che ti rilassavano.
Meglio poi non chiedere alla moglie come ho fatto io, chi fosse questo Federico, perchè ti verrà candidamente osservato che è ovviamente lo stesso dell’anno prima e come per altri bambini dei quali non frequenti i genitori, saranno bambini sconosciuti, senza volto.
E allora usciamo? Chiedo io. 10 minuti risponde mia moglie. Perchè noi uomini siamo sempre i primi ad essere pronti. Personalmente mi serve poco tempo per prepararmi e 10 minuti sono realmente 10 minuti, mentre per mia moglie 10 minuti possono equivalere anche a un’ora. E lamentarmi di questo può solo portare sventura. Meglio impiegare il tempo scrivendo queste due righe, almeno due sorrisi ci scappano.
Scrivo queste righe sulla domenica Grossetana anche per fare polemica, come si faceva una volta, che si diceva sempre che a Grosseto non c’era mai nulla da fare (anche quando c’era il paiper…). Quando non ci sono pranzi con i parenti, gli amici sono impegnati altrove e all’orizzonte non si intravedono eventi degni di nota, a Grosseto, tradizionalmente, da decenni, non rimane altro che trovarsi un ristorante e sperare di mangiare degnamente. Voglio ufficializzare che a Grosseto se non vai in bicicletta da corsa, se non fai jogging o semplicemente se sei sfortunatamente a dieta, ti rompi definitivamente i coglioni.
Andiamo al Maremà? Chiede mia moglie. Che palle! Rispondo io. Andiamo al mare.
Si perchè noi maremmani siamo baciati anche dalla fortuna, abbiamo anche il mare a due passi e le aperture dei ristoranti sulla spiaggia stanno aumentando anche in inverno. Dicono di un ristorante che a preso una stella Michelin…
Maremà rincara la dose mia moglie, dobbiamo comprare il regalo di compleanno a Federico e il Maremà è l’unica cosa aperta di Domenica.
Non posso dargli torto… a meno che non voglia regalargli un piatto di tortelli freschi al ragù!!