Ho appena partecipato ad un funerale di un amica sfortunata, che non più di 6 anni fa aveva perso suo marito (un bravissimo ragazzo con il quale ho avuto la fortuna di giocare a pallone per qualche anno). Il destino per le figlie rimaste sole risuona nella mia testa come una tragedia ingiusta e immensamente crudele. La sventura di Carla e Marco si ingigantisce perché si scaglia contro una coppia di ragazzi buoni e semplici, che nulla di male hanno fatto durante la loro esistenza. La vita è davvero difficile da comprendere. Inoltre è una tragedia che mina le fondamenta di chi crede nell’esistenza vissuta nel quieto vivere e nella bontà d’animo. E’ la tragedia che potrebbe colpire ognuno di noi in qualsiasi momento. Fortuna vuole che oltre agli zii, le due ragazze abbiano anche moltissimi amici veri che le aiuteranno nel loro difficilissimo percorso di recupero. Spero davvero che nel tempo riacquisiscano una spensierata voglia di vivere e che qualcuno gli ricordi sempre il cuore innaffiato d’oro dei loro genitori.

Prima Marco e poi Carla. Adesso ci aiuta pensarli riuniti da qualche parte, mano nella mano in paradisi di sorrisi.

Scrivo questo post tra i miei articoli personali, così da ricordarmi ogni tanto che dono importante è la vita. Scrivo per non dimenticarli.

Antonio