Una enormità di conflitti interiori, di dubbi e autocritiche stanno mettendo a dura prova le nostre conoscenze più recondite. Le parole consolanti al telefono di nostro padre non sono più sufficienti, i proclami dei nostri governatori non ci distolgono più di tanto dalle nostre preoccupazioni. La paura e il timore di non avere certezze ci catapulta nell’oblio del ragionamento primitivo. Dobbiamo restare a galla, l’istinto di sopravvivenza è il fulcro della nostra attuale esistenza.

Ma qualcosa è cambiato rispetto a centinaia di anni fa: la medicina, i dottori e gli infermieri. Detto così sembra una cosa scontata, ma non lo è, almeno per quanto mi riguarda. Non parlo dell’evoluzione nel campo medico bensì delle persone che lo compongono, della solidità e altruismo che le caratterizza in questo specifico momento.

La vera solidarietà tra popoli non esiste quasi più, non la vedo nella politica, non la scorgo tra gli stati membri di un continente, non la avverto tantomeno tra ricchi e poveri. La si ritrova esclusivamente nel mondo della medicina, nello specifico tra i dottori, che nel loro intercalarsi dei bisogni delle persone, sono diventati i fari luccicanti di un mare oscuro chiamato menefreghismo.

Molto mi hanno colpito gli infermieri, che come me avranno figli e nonni da consolare ed accudire. Malgrado tutto, esausti,  si riversano all’aiuto del prossimo, incondizionatamente. E’ gratificante coesistere con un tipo di coscienza come la loro.

Vorrei fare di più anch’io, ma sono frenato dalle paure e dal mio egoismo che prevale su tutto. Ragiono esclusivamente in protezione della mia famiglia, e di mio figlio Nico. Nulla mi distrae. Sono figlio dei tempi, sono un codardo e anche se alcune volte mi sono sentito un bravo ragazzo, un uomo che non picchia le donne, un uomo che non è mai stato razzista e che non ha mai nuociuto al prossimo, rimango, al cospetto di chi si adopera all’aiuto, un beneamato coniglio.

Ogni tanto consolo il mio stato d’animo ascoltando le dichiarazioni propagandistiche dei nostri tecnici che ci consigliano di rimanere a casa, leggo le email delle aziende che ci propongono “per il Vostro ed il Nostro bene chiudiamo”, ma sono tutte velleità effimere, abbiamo tutti paura, chi più chi meno.

Solo i dottori, i ricercatori, gli infermieri sono in prima linea ad aiutare chiunque gli capiti sottomano a discapito di loro stessi.. Questa è vera solidarietà. Questo per me è amore. Tutto il resto sono solo chiacchiere.

Antonio